Diminuisce del 2,1% rispetto al 2023 la spesa sostenuta da una famiglia campana per la tariffa dei rifiuti: in media nel 2024 è di 407€ rispetto ai 416€ dello scorso anno. Spiccano le differenze fra i singoli capoluoghi: 482€ a Napoli, 441€ a Benevento, mentre ad Avellino la diminuzione è stata del 7,3%. A livello nazionale la spesa si attesta sui 329€, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Rispetto alla raccolta differenziata, nel 2022, seppur con dieci anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea, si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale. In Campania siamo ancora al 55,6% il livello di raccolta differenziata, con notevoli disparità fra i singoli capoluoghi, visto che si va dal 66% a Benevento e Avellino ad appena il 40,4% a Napoli.
Sono i dati che emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it. L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
FOCUS CAMPANIA
Regione Comune Tari 2024 Tari 2023 Variazione
Campania Avellino 302 € 326 € -7,3%
Benevento 441 € 442 € -0,2%
Caserta 369 € 368 € +0,5%
Napoli 482 € 491 € -1,8%
Salerno 440 € 451 € -2,5%
Media 407 € 416 € -2,1%
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Regione Comune Produzione pro-capite RU RD 2022
Campania Avellino 420,1 ↑ 66,2% ↓
Benevento 454,1 ↓ 66,4% ↓
Caserta 513,7 ↓ 54,2% ↓
Napoli 567,6 ↑ 40,4% ↑
Salerno 457,8 ↓ 64,8% ↑
Media 467,4 ↓ 55,6% ↑
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Il quadro nazionale su tariffe e raccolta differenziata
Nel 2024 la spesa media annuale per la famiglia tipo individuata è di €329 con un aumento del 2,6% circa rispetto all’anno precedente. Il Trentino Alto Adige è la regione più economica (203€), mentre la Puglia è la più costosa (426,50€ con un aumento di oltre il 4% rispetto all’anno precedente)
Catania è il capoluogo di provincia in cui, come lo scorso anno, si paga di più: 594€ annui, senza variazioni sul 2023; Trento invece è quello in cui si paga meno: 183€, di poco inferiore rispetto al 2023. Dalla top ten dei capoluoghi più costosi escono Benevento, Latina, Messina e Salerno; entrano invece Andria, Cagliari, Pistoia e Trapani. Dalla top ten dei meno cari, esce Bolzano ed entra Siena.
Sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 esaminati; variazioni in diminuzione in 20 capoluoghi e situazioni sostanzialmente invariate nei casi restanti.
Regione Tari 2024 Tari 2023 Variazione % Raccolta differenziata
2022
Abruzzo 352 € 334 € 5,5% 64,5% =
Basilicata 318 € 299 € 6,3% 63,7% ↑
Calabria 348 € 360 € -3,1% 54,6% ↑
Campania 407 € 416 € -2,1% 55,6% ↑
Emilia Romagna 273 € 268 € 2,0% 74,0% ↑
Friuli Venezia Giulia 269 € 259 € 3,8% 67,5% ↓
Lazio 376 € 360 € 4,3% 54,5% ↑
Liguria 353 € 349 € 1,0% 57,5% ↑
Lombardia 254 € 249 € 2,0% 73,2% ↑
Marche 265 € 250 € 5,7% 72,0% ↑
Molise 254 € 252 € 0,9% 58,4% ↓
Piemonte 308 € 297 € 3,6% 67,0% ↑
Puglia 427 € 410 € 4,1% 58,6% ↑
Sardegna 363 € 347 € 4,6% 75,9% ↑
Sicilia 390 € 396 € -1,4% 51,5% ↑
Toscana 373 € 360 € 3,8% 65,6% ↑
Trentino Alto Adige 203 € 196 € 3,6% 74,7% ↑
Umbria 371 € 352 € 5,5% 67,9% ↑
Valle d’Aosta 365 € 303 € 20,3% 66,1% ↑
Veneto 275 € 262 € 5,2% 76,2% =
Italia 329 € 321 € 2,6% 65,2% ↑
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Raccolta differenziata. Secondo i dati raccolti dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia nel 2022 sono state prodotte circa 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (-1,8% rispetto al 2021). La produzione pro capite è di circa 494 chilogrammi per abitante (-1,6% rispetto al 2021), con valori più elevati al Centro (532 Kg/ab.) seguito dal Nord (506 kg/ab.) e dal Sud (454 Kg/ab.).
La media nazionale di raccolta differenziata ha raggiunto il 65,2% (+ 1,2% rispetto al 2021) mentre il 18% dei rifiuti urbani prodotti finisce in discarica. A livello di aree geografiche il Nord si posiziona al primo posto (71,8%) seguito da Centro (61,5%) e Sud (57,5%). A livello di capoluoghi di provincia, la percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% è stata raggiunta da poco più della metà di essi (57%). In 20 capoluoghi di provincia siamo ancora al di sotto dell’obiettivo del 50%, il cui raggiungimento era previsto nel 2009. Tra questi spiccano Palermo, con percentuale di raccolta differenziata al 15,6%, Crotone al 21,4%, Catania al 22% e Foggia al 26%.
Per quanto riguarda la tipologia di rifiuti differenziati nel 2022 la percentuale più elevata è relativa alla frazione organica (38,3%), seguita da carta (19,3%) e vetro (12,3%) e plastica (9%). Le percentuali più basse riguardano i RAEE (1,4%) e i rifiuti tessili (0,8%).
Opinioni e comportamenti delle famiglie italiane in tema di corretto conferimento dei rifiuti
I dati provengono dalla ricerca “Economia circolare e consumi sostenibili. Comportamenti delle famiglie, criticità ed efficacia della risposta pubblica”, realizzata e presentata da EURES Ricerche Economiche e Sociali nel mese di aprile 2024 per conto di Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, U.Di.Con e Unione Nazionale Consumatori (UNC), nell’ambito dei progetti finanziati dal MIMIT. D.M. 6/5/2022, art.5.
Impegno dichiarato vs. pratica effettiva: Il fatto che l’85% delle famiglie si dichiari sensibile al ciclo dei rifiuti e l’89,5% affermi di impegnarsi nel differenziare i rifiuti è sicuramente positivo e riflette una crescente consapevolezza ambientale. Tuttavia, la discrepanza tra l’impegno dichiarato e la pratica effettiva (solo il 61% dei rifiuti viene differenziato correttamente) è un segnale che ci sono delle difficoltà nel portare nella quotidianità quanto promesso. Questo gap può essere attribuito a una serie di ostacoli pratici.
Principali difficoltà e barriere: Le difficoltà principali sembrano derivare dalla scarsa chiarezza sulla composizione dei materiali di imballaggio (55,7%), un problema che rende complicata la corretta separazione dei rifiuti. La gestione inadeguata del servizio (52,4%) è un altro fattore che frena l’adozione di pratiche più sostenibili, così come l’assenza di incentivi (47,2%) e la difficoltà nel reperire informazioni o nel gestire il tempo necessario per la differenziazione (42,1%), nonché la mancanza di spazi adeguati nelle abitazioni (35,4%) per gestire correttamente i vari tipi di rifiuti.
Comportamenti di consumo e rifiuti: Solo il 51,4% delle famiglie è orientato ad acquistare prodotti sfusi per ridurre gli imballaggi, mentre circa il 36% trova difficoltà nel recupero e nel riutilizzo dei prodotti, e il 30% ha problemi nel ridurre la quantità di rifiuti prodotti.
Misure di incentivazione: Le soluzioni proposte dalle famiglie per migliorare la situazione sono interessanti. Un’incentivazione economica tramite vantaggi in bolletta (62,4%) sembra essere la misura più apprezzata, seguita da campagne di sensibilizzazione (40%).
Conoscenza del servizio: Il dato relativo alla scarsa lettura e conoscenza della carta della qualità del servizio da parte dei cittadini è indicativo di una carenza di trasparenza nella gestione del servizio e di una possibile disconnessione tra i cittadini e le politiche locali sui rifiuti. Migliorare la comunicazione e rendere più accessibili le informazioni potrebbero aumentare la partecipazione attiva e l’efficacia del sistema di raccolta differenziata.
Per maggiori informazioni, assistenza e consulenza sul tema, Cittadinanzattiva mette a disposizione S.U.S.I., l’assistente virtuale disponibile h24 (home page in basso a destra). È inoltre attivo un numero dedicato ai cittadini: 06 36718040 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14:00 alle 17:00) e la mail tutela@cittadinanzattiva.it.