Per Vittime di internet si intendono generalmente, coloro che sono state persone offese di reati realizzati per il tramite della rete. In particolare coloro che sono state vittima dei cosiddetti cybercrimes (in italiano reati informatici). Con lo sviluppo delle tecnologie legate all’utilizzo della rete, si sono sempre più diffusi gli illeciti informatici, in poco tempo infatti molte attività si sono informatizzate (ad esempio attività lavorative, sociali e di svago). Se una volta tali reati venivano commessi da figure specializzate (chiamati hacker), oggi invece possono e vengono commessi non solo dagli hacker ma da chiunque.
La prima norma a disciplinare tale fenomeno è stata la legge n. 547 del 1993 “ Modificazioni ed integrazioni alle norme del codice penale e del codice di procedura penale in tema di criminalità informatica”. Tra i nuovi e più diffusi reati informatici ritroviamo:
- Furto di identità (art. 494 codice penale);
- Violazione account (artt. 494 e 615 ter codice penale);
- Accesso a mail o altro accesso abusivo (art, 615 ter codice penale);
- Truffa su piattaforma informatica ad esempio Ebay (art. 640 codice penale);
- Cyberlaundering – riciclaggio elettronico di proventi illeciti (artt. 648 e 648 bis codice penale);
- Diffamazione online (art. 595 comma 3 codice penale);
- Phishing: attività truffaldina, perfezionata in genere tramite internet, consistente in tecniche predisposte per carpire fraudolentemente dati personali sensibili (riconducibili molto spesso a conti correnti online, numerazioni di carte di credito, pin dei bancomat e più in generale ad informazioni che per essere ottenute richiedono l’involontaria collaborazione della vittima). Il metodo principale è quello di inviare una comunicazione mail, del tutto identica a quella che verrebbe inviata da una banca, un provider ecc, nella quale si riportano a vario titolo dei problemi tecnici (ad esempio aggiornamento software, scadenza account ecc) che inducono l’utente a cliccare sul link riportato nella mail ed aggiornare i propri dati.
- Dialer: programmi autoinstallati, navigando in internet, che disconnettono il modem e lo ricollegano a numeri a valore aggiunto 899 e a codici satellitari ed internazionali, comportando costi molto elevati per la chiamata;
- Cyberbullismo.
Al fine di prevenire alcuni crimini informatici è necessaria la sensibilizzazione dell’utenza, circa i rischi in cui è possibile imbattersi quotidianamente, attraverso semplici istruzioni e consigli. Quando si ha percezione di essere stati vittima di un reato informatico, bisogna raccogliere quanta più documentazione utile e reperibile e chiedere una consulenza legale in merito, dal momento che qualora vi fossero tutti gli elementi necessari, bisognerà depositare presso le competenti autorità una formale denuncia-querela. Tale supporto viene fornito da Cittadinazattiva Campania, la quale mette a disposizione per una prima consulenza gratuita i suoi avvocati, consulenti specializzati nelle singole materie oltre a psicologi e consuelors.
IL PIT Giustizia infatti permette a chi si rivolge a Cittadinanzattiva di poter ricevere una assistenza continuativa professionale accedendo all’istituto del patrocinio gratuito o del patto per la tutela con Cittadinanzattiva, non dovendo corrispondere alcun pagamento ai legali, agli esperti ed ai consulenti se non in caso di esito positivo del procedimento e dell’eventuale risarcimento del danno.
Per ogni ulteriore informazione scrivere a vittimedireato@cittadinanzattivacampania.it